Arteggiati e Artisti

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mercoledì 27 maggio 2009

Valeria Acerbi e il RAKU




"…………….Siddharta percorse per oltre quarant’anni il nord dell’India insegnando e predicando il suo messaggio di speranza e di felicità, che si raggiunge non come dono dalla grazia di Dio, ma come conquista del proprio intelletto e della propria volontà."........................................................... La ns. mente è in continuo movimento…..e la mia soprattutto! Qualche anno fa, grazie a delle persone, ho scoperto un lato del mio carattere che conoscevo…ma solo in parte….la creatività! Ho così deciso di fare qualcosa per farla crescere ancora di più. A settembre del 2007 decido di iscrivermi alla scuola serale Ist. D’arte Toschi di parma. Nel gennaio seguente del 2008 inizio un corso di ceramica Raku presso il centro Eos di Parma, seguito dalla grande Ferrari Silvana. Quasi per gioco (o forse no) comincio a fare qualche mercatino in varie località dell’Emilia Romagna, da Pr a Mn, da Re a Bo arrivando in sardegna nella zona del Cagliaritano. L’esperienza che stò vivendo mi stà riempiendo di gioia e gratificazioni, sia per gli oggetti che faccio sia per le nuove persone che stò conoscendo. E proprio quest’ultime ti danno lo spunto per confrontarti e imparare! Quello che succederà non lò so …ma sono molto positiva!............................................. .......................COS'E' LA CERAMICA RAKU: Raku significa “gioire il giorno”, vivere in armonia con le cose e con gli uomini. Questa tecnica ceramica ha origini in giappone nel XVI secolo, dov’era esclusivamente riservata alla cerimonia del thè. Rinnovato e reinventato arriva in Occidente agli inizi degli anni ’60. In questa tecnica, terra, acqua e fuoco sono i principali protagonisti, con i loro valori primordiali legati all’estro dell’uomo Secondo la tecnica RAKU, i pezzi estratti dal forno ancora incandescenti vengono immediatamente posti in recipienti metallici pieni di combustibile di vario tipo (segatura, paglia, foglie secche, ecc) e subito coperti, al fine di ottenere una forte riduzione dovuta alla mancanza di ossigeno, creando lustri e riflessi dovuti alla reazione chimica degli ossidi metallici presenti negli smalti e nel particolare tipo di argilla refrattaria impiegata e l’effetto della spaccatura La parte finale del ciclo è quella di immergere l’oggetto in acqua in modo da fermare la riduzione. Ogni oggetto è unico. Il Raku non dà risultati costanti e ne deriva che ogni oggetto risulterà sempre un pezzo unico ed irripetibile nei suoi riflessi e nella sua colorazione.





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